
JOAQUÍN SOROLLA. PITTORE DI LUCE
Promossa e prodotta da Palazzo Reale, Comune di Milano-Cultura e CMS.Cultura,
JOAQUÍN SOROLLA. PITTORE DI LUCE
Palazzo Reale, Milano
25 febbraio 26 giugno 2022
A cura di Micol Forti e Consuelo Luca de Tena
Quando si entra nello studio di Joaquín Sorolla, sembra di andare incontro al mare e al cielo; non è una porta che si chiude dietro di noi; è una porta che si apre al mezzogiorno. Io davanti alla pittura di questo gioioso levantino provo un’emozione priva di pensiero, muta, sorda, piena di un pomeriggio in campagna. […] È inutile andare a vedere i quadri di Joaquín Sorolla con ombre e sogni nell’anima. (..) A Sorolla occorre andare con la parola umana e il color rosso del nostro cuore
Juan Ramón Jiménez, Sol de la tarde: pensando en último cuadro de Joaquín Sorolla, “Alma Española”, n. 18, 13.3.1904
Per la prima volta in Italia, un’esposizione monografica ripercorre la ricca e fortunata produzione artistica del grande pittore spagnolo Joaquín Sorolla y Bastida (Valencia 1863-Cercedilla 1923).
La mostra, aperta al pubblico dal 25 febbraio al 26 giugno 2022, è promossa e prodotta da Palazzo Reale, Comune di Milano-Cultura e CMS.Cultura, curata da Micol Forti e Consuelo Luca De Tena con la direzione scientifica di Domenico Piraina e realizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura e lo Sport della Spagna, il Museo Sorolla e la Fundación Museo Sorolla, grazie al prestito di un nucleo rilevante di opere.
Il progetto vede la collaborazione di prestigiose istituzioni museali pubbliche e private come il Museo de Bellas Artes di Valencia, l’Hispanic Society di New York, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia, i Civici Musei di Udine, Musei di Nervi Raccolte Frugone, solo per citarne alcune.
Poco noto al pubblico italiano, Sorolla è stato uno dei massimi rappresentanti della moderna pittura iberica a cavallo tra Ottocento e Novecento, contribuendo in modo determinante al suo rinnovamento e aprendola al clima della Belle Époque.
Tra gli artisti più amati e apprezzati del suo tempo sia per la grande qualità tecnica che per il carattere umile e benevolo, Joaquín Sorolla ottiene una fama che travalica ben presto i confini nazionali, partecipando e ottenendo prestigiosissimi premi alle grandi manifestazioni internazionali.
Sarà però l’ambìto Grand Prix, ottenuto alla nota Esposizione Universale di Parigi nel 1900, a lanciare la sua pittura di luce e colore definitivamente sulla scena internazionale. A Londra nel 1908 viene acclamato come “il più grande pittore vivente al mondo”. La sua straordinaria storia di successi internazionali si incrocia spesso con l’Italia, a partire da un primissimo soggiorno romano vinto grazie a una borsa di studio nel 1885. Sorolla ha visitato a lungo l’Italia in questa occasione, stabilendosi per un periodo nella splendida Assisi, ma soprattutto è ritornato spesso e con gioia nel Bel Paese, partecipando assiduamente alle Biennali di Venezia, sin dalla sua primissima edizione nel 1895, e alla famosa Esposizione Internazionale di Roma nel 1911. Questa personale si presenta allora come un’ottima occasione per riannodare i fili tra il grande maestro di luce e l’Italia, un Paese a cui egli è sempre stato legato e un’opportunità per far conoscere all’ampio pubblico la sua straordinaria arte attraverso alcuni dei capolavori più significativi della sua vastissima produzione pittorica.
L’esposizione, infine, si avvale del Patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, del Consolato Generale spagnolo a Milano, dell’Ente del Turismo spagnolo. Main sponsor il Gruppo Unipol, si ringrazia BPER Banca e tutte le altre realtà che hanno garantito il sostegno al progetto.
Joaquín Sorolla pittore di luce racconta, attraverso circa 60 opere la straordinaria evoluzione artistica di questo pittore ambizioso e determinato, che ha fatto dell’arte la sua ragione di vita. Accanto al profondo amore per la pittura, tuttavia, Sorolla ha sempre accompagnato un ancor più intenso legame con la sua famiglia, il suo soggetto prediletto. In molte delle sue splendide tele, Sorolla racconta l’amore per la sua Clotilde, moglie, musa e vera compagna di vita, e per i tre figli, María, Joaquín ed Elena. Un legame che nutre la sua ispirazione e guida la ricerca verso la “verità” dell’immagine da riportare sulla tela, la quale può essere generata solo da una reale partecipazione e un’intensa emozione.
Quella di Sorolla è un’esperienza artistica intensa e magnifica, fatta di gioie e di sofferenze, di soddisfazioni e di ricerca, nella quale lo studio della luce, rigorosamente dal vero e en plein air, anche per i soggetti più impegnativi e di grande formato, rappresenta la via maestra del rinnovamento pittorico verso un linguaggio raffinato, spontaneo e immediato.